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PROGETTO FORMAZIONE NAZIONALE
DELLE
FRATERNITE LAICHE DI S. DOMENICO

 

Il progetto di formazione (in due tappe: formazione iniziale e formazione permanente) dovrebbe avere lo scopo di:
  • rendere le Fraternite più coscienti della loro natura di Comunità di Predicazione;
  • renderle più preparate al compito della Evangelizzazione;
  • dotarle di un progetto che permetta loro di incidere significativamente sulla cultura, o meglio, sulle molteplici culture con cui ogni laico si confronta.
Il progetto dovrebbe quindi proporsi tre finalità ed articolarsi secondo tre livelli:

cosa è il Laicato Domenicano : laico e predicatore.

a) la Predicazione come fine ed oggetto specifico della vocazione domenicana;
b) la Laicità come identità specifica del ramo laico dell’Ordine.

2)   come è il Laicato Domenicano: « Contemplari »: riferimento: la Regola.

a) Comunità di Preghiera;
b) Comunità di Studio.

3)   cosa fa il Laicato Domenicano: «Contemplata aliis tradere»:

a) Attenzione alle priorità indicate dall’Ordine;
b) Elaborazione di una voce comune del Laicato ed inserimento nelle strutture ecclesiali.

1a)       La Predicazione: fine specifico dell’Ordine.

Gli aspetti da approfondire potrebbero essere i seguenti:

  • Significato della missione canonica della Predicazione: è necessario rafforzare la coscienza della missione di predicazione per tutti i membri dell’Ordine. (Storia dell’Ordine (e del Terz’Ordine-Laicato) e sue figure rappresentative).
  • Significato della partecipazione alla predicazione come effetto dell’incorporazione all’Ordine in risposta ad una vera e propria vocazione: tutti sono impegnati nella predicazione, ed essendo essa una missione comunitaria, la missione individuale deve essere formulata in comunione con l’Ordine.
  • Forme della Predicazione nella situazione dei laici, in quanto inseriti nelle strutture della società civile. La parola, quale veicolo specifico del carisma domenicano, rimane indispensabile e deve essere adeguatamente trasmessa anche nelle situazioni laicali.
  • Relazione tra il legame di comunione e l’invio personale: le situazioni laicali essendo specifiche ad ogni persona, la predicazione prenderà necessariamente forme molto differenziate e personali: è quindi necessario coltivarne con cura la sorgente comunitaria: l’invio da parte della Fraternita determina una reciproca responsabilità tra la Fraternita ed il singolo Laico.

1b)       Definizione della Laicità.

La formazione dovrebbe rendere coscienti della specificità, dell’importanza e della sacralità della missione apostolica dei laici e potrebbe ordinarsi intorno a due poli fondamentali :

  • Definizione della vocazione e missione dei laici nella Chiesa.
  • Per approfondire questo tema può essere importante la lettura personale dei testi del Magistero : la lista dei libri segnalerà quelli principali (in particolare, “Christifideles Laici”) ed i maestri di formazione verificheranno che essi siano effettivamente consultati.
  • Definizione della condizione secolare, in funzione della sua evangelizzazione. Occorre riflettere su : Istituto Famigliare, Sacramento del Matrimonio e società civile. L’istituto famigliare è infatti il fondamento antropologico della società civile ; il Sacramento del Matrimonio è a sua volta segno e strumento della specifica grazia di stato ordinata all’edificazione ed all’evangelizzazione della società umana.

2)         La Regola

La Regola (Costituzione Fondamentale, Regola e Direttorio) costituisce il riferimento basilare e dovrebbe essere profondamente e continuamente assimilata e meditata. Particolare attenzione dovrà essere data alla sua comprensione fin dall’inizio della formazione.
Sono rilevanti a tal fine gli artt.:
Costituzione Fondamentale,     art. 1 a 7 ;
Regola delle Fraternite,            art. 8 a 13 ;
Direttorio Nazionale,                art. 5, 8, 17, 21a 24.

 

2a)       Formazione alla Preghiera

Fedeltà personale alla Liturgia delle Ore : il valore teologico dei Salmi  e delle Letture (antologia della Tradizione Scritturale e Patristica) ed il valore dell’Ufficio come preghiera della Chiesa e quindi strumento e luogo di comunione, dovrebbero stimolare l’uso della Liturgia delle Ore per tutti i Cristiani.

Centralità della preghiera (che si fa meditazione e studio contemplativo) nelle riunioni di Fraternita : data l’inevitabile brevità delle riunioni, il loro scopo deve essere quello di cementare un forte spirito di comunione, che sostenga e stimoli lo studio personale e la Predicazione. Quindi, la recitazione e se possibile il canto della Liturgia delle Ore deve essere particolarmente curato.

Costanza nell’organizzare gli Esercizi spirituali della Fraternita e la partecipazione agli esercizi  della Famiglia Domenicana, con particolare attenzione a promuovere la Lectio Divina.

2b)       Studio: modi e strumenti.

Letture:

  • formazione di una biblioteca di base in ogni Fraternita (Direttorio 22, II);
  • elaborazione di una bibliografia fondamentale per la formazione iniziale e per i singoli temi prioritarî, conforme all’art. 13 della Regola delle Fraternite ;
  • creazione di un servizio di segnalazione ed aggiornamento della documentazione e delle letture consigliate riguardo ai temi specifici ;
  • creazione di un servizio di biblioteca circolante.

Incontri tematici:
per i temi prioritarî, prevedere l’organizzazione di incontri zonali o regionali o la partecipazione ad eventuali incontri nazionali;Corsi : prevedere la partecipazione di confratelli qualificati a colloqui (es.“Filosofia nei luoghi del silenzio”)  o eventualmente  anche borse di studio.

 

3a)  Priorità dell’Ordine. 

È importante riconoscere i campi propri della missione domenicana, indicati anche dai capitoli dell’Ordine.

1) Civiltà delle Comunicazioni : essa è caratterizzata da una specifica ed invadente forma di parola, rappresentata dal linguaggio dell’immagine ; inoltre si manifesta in un primato prepotente delle passioni sulla ragione : è una civiltà dell’emozione, dell’emotività e, troppo spesso, della violenza. E’ quindi campo particolarmente attuale e particolarmente affine al carisma domenicano, “Ufficio della Parola”.
2) La difesa della dignità della persona umana è un’altra priorità dell’Ordine e può essere affrontata almeno sotto due aspetti : quello dello sviluppo integrale dell’uomo e quindi, oggi, del rapporto tra economia e cultura, ossia dell’equilibrio nella vita civile ; e quello della difesa della vita, dal concepimento alla morte e quindi, oggi, del rapporto tra famiglia e società, tra famiglia e scuola : tutto il problema dell’educazione.
3) Dialogo interreligioso ed interculturale : i problemi dell’immigrazione ci propongono in particolare l’aspetto della comprensione e del rispetto reciproco tra le religioni, nonchè della ricerca dell’equilibrio tra la difesa delle identità e dei diritti e le esigenze della convivenza.3b) Inserimento nelle strutture ecclesiali.L’aspetto pratico di questa responsabilità di inserimento e collaborazione ricade essenzialmente sul Presidente, sui Delegati e sui responsabili di Fraternita. E’ chiaro però che, perchè essi possano essere credibili, devono essere portatori di un progetto e garantire la capacità di realizzarlo.


La formazione di una voce comune potrebbe essere facilitata dalla partecipazione effettiva e costante del Laicato ad una rivista e/o a un bollettino : sarebbe opportuno, ad esempio, stimolare l’invio da parte dei Laici alle Riviste “Dominicus”, “Domenicani” e “Famiglia Domenicana” di contributi o anche semplicemente di richieste di risposte o chiarimenti sulle questioni che interessano la formazione. La circolazione della rivista permetterebbe di realizzare un dibattito a beneficio di tutte le Province.


La presenza efficace e costruttiva nelle strutture ecclesiali locali sarebbe poi un frutto di questa edificazione di una coscienza comune sui problemi di attualità. Proposte Operativetempi e luoghi della formazione

1) Formazione dei formatori
Gli incontri provinciali dei Presidenti, Maestri ed Assistenti e Delegati regionali: devono  essere di orientamento e programmazione : scelta dei temi e dei modi della formazione ;


  • -  sarebbe opportuno che a seguito della riunione annuale i Responsabili, con l’aiuto dei Delegati,  individuino le necessità o possibilità più attuali delle singole Fraternite, scelgano i temi più urgenti (preghiera liturgica ? riunioni di Fraternita ? formazione teologica ? lectio divina ? e si raggruppino in funzione di essi per approfondire e strutturare insieme i temi prescelti ;
    -  i Responsabili dovrebbero dedicare una parte del loro impegno allo studio dei segni dei tempi, ovvero ai temi indicati come priorità dell’Ordine : essi dovrebbero infatti orientare l’attività delle Fraternite (la formazione permanente dei professi e la partecipazione alla Predicazione) nel senso suggerito dalla Chiesa e dall’Ordine.2) Formazione dei candidati

Gli incontri di formazione di Fraternita con il responsabile della formazione  devono avere due scopi :

  • quello di orientare e verificare l’autoformazione
  • quello di fornire direttamente elementi di istruzione e formazione.

E’ un compito decisivo per la vita delle Fraternite ed è reso ancor più complesso dalla diversità di preparazione, di competenze e di maturazione dei candidati e dei confratelli da guidare. Sarebbe opportuno che un tale compito non ricadesse in modo esclusivo su di una sola persona, ma fosse piuttosto ripartito, a cura del Presidente, tra diversi confratelli, sotto la guida ed il coordinamento del Maestro di Formazione.


-  l’autoformazione : è essenziale stimolare l’autoformazione, sia perchè si tratta di persone già mature e capaci di autoformarsi, sia perchè è utile aiutare i candidati ad acquisire una personale indipendenza, spirituale e psicologica, all’interno del legame religioso, sia nei confronti della Fraternita che del Primo Ordine. La vita di comunione si fonda su di una forte indipendenza, non-dipendenza personale.
- il servizio di segnalazione libraria : dovrà essere organizzato dai responsabili della formazione a livello di Consiglio Provinciale, con l’aiuto dei Centri di Studio dell’Ordine e dovrà essere sfruttato dai Maestri di Formazione, con l’appoggio di un bibliotecario per ogni Fraternita, che possibilmente tenga una registrazione delle letture effettuate dai singoli candidati.

 

3) Formazione dei professi- gli incontri inter-Fraternite ;- l’autoformazione, individuale o di gruppo :

per la formazione individuale è essenziale il servizio di segnalazione libraria, che dovrebbe essere sfruttato dai Maestri di Formazione, con l’appoggio di un bibliotecario per ogni Fraternita, che possibilmente tenga una registrazione delle letture effettuate dai confratelli.

Per la formazione di gruppo, sarebbe opportuno stimolare la creazione di gruppi di lavoro, che raggruppino persone di interesse affine intorno a temi specifici.
   
     
  Formazione Iniziale
     
  1°Anno della Professione Triennale
     
  2°Anno della Professione Triennale
     
  3°Anno della Professione Triennale

 

 

 

 

 
   
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